CARNIVORE DIET: funziona?
Perché se ne parla
La dieta carnivora è un regime alimentare basato quasi esclusivamente su carne, pesce, uova e latticini, eliminando completamente frutta, verdura, legumi e cereali. È diventata popolare grazie ai social e a chi racconta benefici rapidi su peso, energia e sintomi intestinali. Ma cosa dice davvero la scienza? E quali sono i rischi nel lungo periodo?
I possibili benefici
Molte persone che la provano riferiscono:
- Perdita di peso veloce: l’assenza di carboidrati riduce i picchi glicemici e spesso porta a un calo spontaneo delle calorie.
- Meno sintomi gastrointestinali: eliminando fibre fermentabili e FODMAP alcuni soggetti con colon irritabile notano sollievo.
- Appetito più controllato: la chetosi può ridurre la fame e migliorare la concentrazione.
Tuttavia questi benefici si osservano soprattutto nel breve periodo e non sono uguali per tutti.
I punti critici
Seguire solo alimenti animali comporta diversi rischi:
- Colesterolo e cuore
Molti pazienti vedono aumentare l’LDL-colesterolo dopo alcune settimane, nonostante trigliceridi bassi e HDL buoni. Questo significa maggior rischio cardiovascolare, specie se già predisposti. - Carenze nutrizionali
Senza frutta e verdura mancano vitamina C, folati, potassio, fibre e antiossidanti. Le frattaglie coprono solo in parte queste lacune. - Microbiota intestinale
L’assenza di fibre riduce la produzione di butirrato, fondamentale per il colon e per il sistema immunitario. - Reni e calcoli
Troppe proteine animali abbassano il pH urinario e possono aumentare il rischio di calcoli renali. - Tumori
Le carni trasformate (salumi, bacon, wurstel) sono classificate come cancerogene per il colon. Un consumo elevato e prolungato non è neutro.
Osservazioni dalla pratica clinica
In studio si vedono due scenari:
- Alcuni pazienti hanno benefici rapidi (peso, gonfiore, energia).
- Altri sviluppano stipsi, colesterolo alto o calcoli nel giro di poche settimane.
Questo conferma che la dieta carnivora non è adatta a tutti e va sempre monitorata.
Falsi miti
- “La carne contiene tutto quello che serve” à falso: senza vegetali mancano fibre e vitamine fondamentali.
- “Eliminare verdure riduce sempre l’infiammazione” à falso: molti antinfiammatori naturali (polifenoli, carotenoidi) derivano proprio da frutta e verdura.
- “Il microbiota non conta” à falso: fibre e fermentazione sono alla base della salute intestinale.
Come provarla senza rischi eccessivi
Se un paziente vuole sperimentarla, meglio farlo con prudenza:
- Durata breve: 4–6 settimane, non di più nella prima fase.
- Qualità: preferire carni bianche e pesce, limitare le rosse, evitare quelle trasformate.
- Variare: inserire pesce azzurro, uova, frattaglie in piccole dosi.
- Idratazione alta: almeno 2–3 litri al giorno per ridurre rischio calcoli.
- Integrazione mirata: vitamina C, magnesio o fibre (psillio) se serve.
- Controlli medici: analisi di colesterolo, reni e urine prima e dopo il periodo di prova.
Alternative più equilibrate
Spesso i benefici (dimagrimento, miglior digestione) si possono ottenere anche con approcci meno estremi:
- Dieta mediterranea low-carb: più proteine animali, pesce, uova e olio EVO, ma senza eliminare del tutto le verdure.
- Dieta low-FODMAP: utile per chi soffre di gonfiore o colon irritabile, senza rinunciare alle fibre sane.
Questi modelli hanno alle spalle più evidenze scientifiche e sono più sostenibili nel lungo periodo.
Messaggio finale
La dieta carnivora può sembrare efficace nel breve termine, ma espone a rischi importanti se seguita a lungo. La scienza indica chiaramente che i modelli alimentari con abbondanza di vegetali restano i più protettivi per cuore, intestino e longevità.
Se vuoi sperimentarla, fallo per un periodo limitato, con supervisione medica e analisi regolari. Per la maggior parte delle persone, un approccio equilibrato e personalizzato è la strada migliore per la salute.
Per approfondire
- Lennerz BS et al., Curr Dev Nutr 2021 (n=2.029). PubMed
- Budoff M. et al., JACC: Advances 2024; Phalak P. et al., AJCN 2024. JACC+1
- Gardner CD et al., Circulation 2023; AHA recommendations. Circulation+1
- Fu J. Nutrients 2022; Van-Wehle T. npj Biofilms & Microbiomes 2024; Kalkan AE. 2025. PMC+2Nature+2
- Organizzazione Mondiale della Sanità+2IARC+2
- Asoudeh F. Nutrients 2022; Athinarayanan SJ. Nutrients 2024. PMC+1
- PREDIMED (NEJM 2018). New England Journal of Medicine+1
Dott. Nicola Frisoni






